I proprietari degli immobili ubicati nel Centro storico e nelle zone antiche 7-800tesche della «Città Bianca», dovranno rinnovare la tinteggiatura a latte di calce delle facciate esterne del proprio immobile entro il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza del Sindaco, Angelo Pomes all’Albo Pretorio informatico del Comune, e cioè entro il prossimo 10 luglio.
Dovranno restare esclusi dalla tinteggiatura bianca a latte di calce, gli elementi lapidei e artistici come portali, stemmi, le cornici artistiche e opere in pietra che dovranno restare del colore naturale così come riportato nell’ordinanza sindacale n. 188 del 9 giugno scorso.
In questo modo si continuerà a perpetrare una millenaria tradizione della tinteggiatura a «bianco calce» delle case del borgo antico ostunese che fanno sì che sia Ostuni conosciuta in tutto il mondo come la «Città Bianca».
«La caratteristica principale che unifica l’insieme urbanistico ed edilizio – si legge nell’ordinanza del Sindaco Pomes – di questa parte della città, è rappresentata dalla tradizionale coloritura in bianco a calce dei fabbricati; in particolare, la cinta muraria a valle del centro storico rappresenta l’immagine simbolo di Ostuni» mentre «le facciate degli edifici privati nel centro storico e della zona settecentesca e ottocentesca non devono perdere il loro caratteristico e tradizionale candore della tinteggiatura a calce pertanto si rende assolutamente necessario provvedere alla tinteggiatura delle facciate esterne dei fabbricati al fine di conservare le peculiari caratteristiche architettoniche e paesaggistiche del centro storico e delle zone 7-800sche».
L’obbligo della tinteggiatura non deriva soltanto da una necessità promozionale a fini turistici ma anche dalla circostanza che tutto il rione antico «La Terra» della Città nonché le zone limitrofe rientrano in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del Codice del Paesaggio (approvato con D.Lgs. 42/04; visto l’Art. 61 del vigente Nuovo Regolamento Edilizio) che prevede fra l’altro: «In particolare, nelle zone A e A1 di P.R.G., il Comune può imporre ai proprietari la imbiancatura periodica annuale o biennale delle facciate esterne degli immobili per conservare e promuovere l’immagine turistica tradizionale della “Città Bianca”».
L’intervento del primo cittadino, ha lo scopo di non far perdere la caratteristica principale del candido colore bianco delle sue abitazioni ma anche di evitare che si arrivi all’applicazione di intonaci moderni «al plastico» al posto della stesura, ogni anno, della calce viva sui muri perimetrali esterni delle case.
Oggi come oggi, molte abitazioni del rione antico, sono di proprietà di forestieri che utilizzano gli immobili stagionalmente e non sanno che vi è l’obbligo della tinteggiatura mentre l’ordinanza prescrive che «ai soggetti contravventori dell’ordinanza sarà applicata una sanzione amministrativa pecuniaria variabile da euro 50,00 a euro 500,00 ai sensi dell’art 7 bis, comma 1 bis del T.U.EE.LL. – D. Lgs. n° 267/2000 e s.m.i.. e, nei casi più gravi, i lavori potranno altresì essere realizzati dal Comune con recupero delle spese effettuate a carico del proprietario inadempiente».
Chi una volta abitava nelle case del rione antico e 7-800tesco, sapeva che era consuetudine passare ogni anno, la calce sui muri esterni dell’abitazione non solo perché era necessario per mantenere la casa pulita (la calce ha anche proprietà antisettiche) e proteggerla dal sole ma anche per combattere le epidemie, un fenomeno che oggi conosciamo bene dopo l’epidemia del covid mentre nel Settecento vi fu la peste e nel secolo scorso, il colera.